L’esplosione della pandemia di COVID-19 ha messo le aziende di fronte a una delle sfide più complesse degli ultimi anni e sta alimentando il fenomeno della cosiddetta infodemia, cioè la circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili. In questa situazione, gli imprenditori, devono saper gestire le criticità nel breve periodo, riuscendo, allo stesso tempo, ad elaborare una nuova visione di futuro con l’obiettivo di costruire il business che comunque produca crescita e sviluppo, ma in modo sostenibile.
Le aziende, spesso sottodimensionate, devono avere, al proprio interno, diverse e differenti anime, per maturare una più completa e pluralistica esperienza di economia di mercato ed integrazione con politiche di welfare, che rappresenti un vantaggio competitivo in termini di know how.
Pertanto, oggi più che mai, bisogna introdurre processi legati ad industria 4.0, all’automazione ed alla digitalizzazione, che permettano di rappresentare uno storico cambio di paradigma. Si tratta di una discontinuità di cui bisogna essere consapevoli e che in qualche modo è la nuova normalità nella vita delle imprese.
Per una azienda è cruciale garantirsi la liquidità necessaria, affinché tutto ciò si trasformi in valore, attenzionando le aree particolarmente rilevanti che sono: il funding, la gestione dei clienti, le risorse umane, il rischio di credito, le infrastrutture tecnologiche e la regolamentazione contrattuale.
La conoscenza e la trasparenza sono quindi da considerare requisiti imprescindibili per una buona gestione aziendale per un imprenditore nel prendere la giusta decisione. Il decreto “Cura Italia”, che permette la possibilità di sospendere le rate dei finanziamenti in corso, la possibilità di prorogare i fidi e introduce delle misure di rafforzamento tramite il Fondo Centrale di Garanzia, rappresenta una misura molto importante a supporto dell’attuale economia per una azienda. Ma in tal senso, assumere una decisione e non ponderarla, potrebbe introdurre delle problematiche future, in quanto, sospendere i pagamenti, può essere una trappola ed andrebbe presa solo da chi non ha alternative. Prima di approfittare della possibilità di sospendere i mutui è meglio ragionare. Davvero conviene? Non c’è altro modo per salvare il bilancio? Domande semplici che non vanno evitate. La facilitazione di oggi rischia di precludere, per esempio, la strada della surroga oppure della rinegoziazione del mutuo, che rappresentano un’occasione forse unica per abbattere le rate, visto che il tasso potrebbe essere migliore rispetto a quello validato all’atto dell’erogazione. Le controindicazioni, per chi fosse tentato solo da un aumento della liquidità nel sospendere il mutuo, sarebbero rappresentate dallo spostare solo in avanti il problema poiché, terminata la sospensione, il finanziamento ripartirebbe da dove si era bloccato ed il mutuatario dovrebbe comunque corrispondere alla banca anche la metà degli interessi maturati sulle rate non versate.
Oggi più che mai è necessario preservare il rapporto con i propri fornitori, con i propri dipendenti, con gli istituti di credito, per mantenere il “rating”, con i relativi indicatori, su livelli stabili e verosimilmente, sfruttare questo momento storico, per migliorare, attraverso la definizione di una azione strategica, le varie aree aziendali.
Contestualmente, nelle ultime ore, la comunità europea, ha attivato la clausola di salvaguardia del Patto di Stabilità, permettendo, temporaneamente, attraverso sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali selettive e pagamenti anticipati, ad ogni PMI, di poter accedere a fondi per importi fino a 800 mila €.
Altresì, nel testo del decreto, è contenuta la precisazione, che le banche sono “incoraggiate ad evitare gli effetti pro-ciclici nell’applicazione degli standard contabili relativi all’IFSR9”. Questa indicazione è da tenere in considerazione come elemento principale per definire l’indebitamento che una azienda può sostenere.
Con il quadro economico così delineato, diventa assolutamente necessario, per l’imprenditore fare uno “Scanner” della propria azienda e capire come presentare in banca la richiesta, in maniera tale che il piano di investimenti proposto, sia coerente e sostenibile con i numeri di bilancio, ponderando tutte le variabili per superare lo stato di crisi ed avere una azienda in salute nel momento in cui la pandemia avrà esaurito il suo condizionamento dei mercati.
Angelo Muraca